Biella e il suo territorio si prestano molto ad un weekend fuori porta come a vacanze un po’ più lunghe. I nostri weekend fuori porta a volte ci portano anche vicino a casa: vi ricordate il nostro on the road a Sestriere?
Dopo tanti anni in cui il tessile, qui a Biella, ha fatto da padrone incontrastato, oggi, complice la crisi che ha messo in ginocchio il settore, si sta riscoprendo un turismo slow a misura di famiglie, di bambini e di coppie che vogliono uscire, per una boccata d’aria, dalla vita frenetica di ogni giorno e dal caos.
Biella e il suo territorio
Così noi siamo qui, in occasione del blog tour #galbiellaconbimbi, inviati speciali di Milly, per conto del blog bimbieviaggi, per andare alla scoperta di tante curiosità di questo territorio che ha davvero molto da offrire. Territorio che anche i turisti stranieri stanno scoprendo ed apprezzando.
Da bambina frequentavo spesso questi luoghi ed è per me il vivere un po’ un tuffo indietro. Ricordi di tante giornate passate ad Oropa, sul Mucrone, a Pollone, al Parco della Burcina, a Graglia,…
Le tante polente, i tanti merendini, le passeggiate, i boschi, antichi lavatoi ancora intatti che sbucano qua e là e loro, i rododendri del parco, famosissimi quando esplode la loro fioritura assolutamente da vedere almeno una volta.
In questo weekend siamo andati alla scoperta di un territorio diverso e insolito, a misura di bambini e ragazzi e vi proponiamo qui il nostro on the road.
11 aprile 2015
Siamo al Pascolo di Reana Regis (Trivero).
Allevamento di alpaca
Qui esiste uno dei pochi allevamenti di alpaca in Italia.
Avete mai visto da vicino questi animali?
Inutile dire che Valeria si è persa intorno a questi recinti.
Vengono allevati per la loro lana molto pregiata, pare sia calda 5 volte più della lana normale.
Curiosità: se decidete di portarvi a casa un alpaca, sappiate che dovete comprarne almeno tre. Non possono stare da soli.
Volete sapere quanto costa un alpaca? Partono da circa 1800 euro ma il costo standard di una femmina è di circa 3000 euro.
In questo agriturismo sono disponibili alcune camere.
Lavorazione della lana di alpaca
E noi seguiamo anche la lezione sulla lana di alpaca, gli usi, la lavorazione, i colori,… tutto molto interessante.
Ci spostiamo poi all’Agriturismo Cascina il Faggio, per la cena.
La nostra camera, arredata in stile, mi riporta indietro di tanti anni.
La vista sulla vallata è spettacolare e noi possiamo goderla dal terrazzino annesso alla stanza.
E’ ora di cena.
Specialità locali e sapori tipici della zona.
Coniglio di tonno.
Immancabile il salame paletta.
Scende la sera e ammiriamo le luci lontane della valle prima di andare a dormire. A domani!
12 aprile 2015
Oggi ci dirigiamo verso il Parco Avventura di Veglio. Pensate sia un posto solo per bambini? Allora venite a scoprire con noi il bunjee jumping dal ponte!
Parco avventura
I percorsi sono tanti e di tutte le difficoltà.
Un modo diverso per divertirsi e stare a contatto con la natura in mezzo a questi boschi e a questi alberi altissimi.
La mattina scorre veloce.
Poi c’è qualcuno che proprio non ne vuole sapere di scendere dagli alberi!
Torniamo al Faggio per il pranzo.
Sapevate che qui c’è anche una piccola zona relax con sauna, bagno turco e vasca idromassaggio?
La Casa delle Capre
Nel primo pomeriggio si riparte per la Casa delle Capre.
In poche ore impariamo tutto, ma proprio tutto sull’allevamento di questi animali.
Ad esempio sapevate che le capre bevono acqua e hanno solo la dentatura inferiore?
Sono animali molto delicati ed è molto difficile allevarli, contrariamente a quanto si possa pensare.
Ovviamente il lavoro, come in tutti gli allevamenti è davvero tanto e non dà mai sosta e mai riposo.
Formaggio di capra a Biella
Mangiare, mungere, pulire, fare il formaggio,…
Formaggio???
Prontissimi. Avevate dei dubbi?
Il latte cagliato è qui che ci aspetta e noi non aspettiamo altro che di metterci alla prova come produttori.
Vediamo un po’ cosa salterà fuori!
Tutti si cimentano…
qualcuno come me, magari solo a mangiarlo!
Inutile dire che è buonissimo! Vero?
In cella ci sono le tome a stagionare.
Ma non c’è più tempo. Uno scatto del gruppo al completo ed è ora di rientrare e ci dirigiamo verso il Rifugio Escursionistico Andirivieni per la cena.
13 aprile 2015
Questa mattina ci dirigiamo verso Vermogno dove l’Associazione Biellese Cercatori d’Oro ci farà diventare provetti trovatori d’oro nelle acque del torrente.
Cercatori d’oro a Biella
Arriviamo all’arena di gara e ci vengono spiegate a grandi linee le modalità con cui avvengono le gare di alto livello e quelle con cui, più modestamente, i comuni mortali possono cimentarsi della ricerca dell’oro.
Innanzitutto qualche conoscenza di fisica e chimica non guasta: dovete sapere che l’oro non si setaccia, come normalmente si può pensare, ma si lavano le pietre fino ad ottenere sul fondo le pagliuzze di oro che pesano più delle altre pietre.
Ecco il frutto di un’ottima setacciata.
Le pagliuzze di oro sono quei puntini gialli che si vedono.
Sicuramente non è un lavoro con cui diventare ricchi, però almeno ci si diverte un mondo e si passa del tempo all’aria aperta.
La pagliuzze vanno poi messe nelle apposite provette con l’acqua.
Appena il vostro dito toccherà l’acqua, la pagliuzza cadrà sul fondo in quanto pesante.
Siete orgogliosi del vostro “raccolto”?
Dovete sapere che qui organizzano anche giornate didattiche dedicate alle scuole.
Il Museo dell’Oro
Il Museo dell’oro è un ecomuseo piccolino e molto interessante, soprattutto quando nelle parole di chi ci illustra la storia del museo e della raccolta dell’oro nel tempo, traspare passione ed entusiasmo.
Sono presenti strumenti utilizzati nel tempo e nei luoghi più disparati del mondo che prendono vita nelle parole e nei pannelli illustrativi.
Cosa ci fai Valeria in questo angolo di Finlandia?
Il museo è gemellato con una piccola città della Finlandia a nord di Rovaniemi nella quale siamo passati anche noi e abbiamo avuto modo di vedere il territorio di quei cercatori d’oro. Là tutto nasce ed è per questo che il piccolo museo è tradotto in inglese, in francese (per via della forte emigrazione da questi luoghi verso la Francia) e persino in finlandese.
Quanto dovrebbero imparare da qui tanti musei italiani!
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